Cordovado deriva da "Curtis de Vado", nome latino che designava un grande complesso agricolo (curtis) vicino a un guado (vadum) sul fiume Tagliamento (su un ramo ora scomparso del fiume). La prima nomina ufficiale di Cordovado avviene in un documento del 1186, ma il borgo antico è nato probabilmente sulle vestigia di un castrum romano, che venne posto a difesa di un guado della via Augusta, la via che dalla romana Concordia Sagittaria portava al "norico", su un ramo ora prosciugato del fiume Tagliamento. Fu da sempre possedimento dei vescovi di Concordia (tanto da diventarne residenza estiva e sede sussidiaria), che lo governarono tramite un gastaldo, carica questa attribuita alla famiglia dei Ridolfi che aveva il compito di risiedervi stabilmente, di custodirlo, di difenderlo, di amministrarlo e amministrarvi la giustizia (venne concessa alla comunità ampia autonomia, come la giurisdizione penale e lo Statuto del 1337).
Tutto il complesso fortificato subì nel 1387 l'assedio delle truppe carraresi e nel 1412 quello delle truppe veneziane contro gli Ungheresi asserragliativisi. Nel 1420 passò alla Repubblica di Venezia, che confermò al Vescovo il diritto di possesso e la giurisdizione su Cordovado, che fu elevato a rango di marchesato. Seguì poi tutte le vicende dei Comuni della Patria del Friuli fino all'unione al Regno d'Italia nel 1866.
L'attuale area fortificata è il risultato di modifiche e stratificazioni che si sono succedute nel tempo, quelle più significative tra Sei e Ottocento. La cerchia esterna di mura, con terrapieno, fossato, due torri portaie ancor oggi presenti, nel basso medioevo racchiudeva uno spazio interno costituito dal castello vescovile, a sua volta munito di mura e fossato con ponte levatoio, mastio e altri edifici, accanto sorgeva il borgo. L'ultima descrizione a noi giunta del Castello appartenuto ai vescovi di Concordia risale al 1856, poco prima del suo abbattimento definitivo. Lungo il tratto delle mura sud-orientali si notano i resti del fossato e le case costruite all'interno del recinto nel XIX secolo. Delle due torri portaie, la meridionale conserva la posterla, la settentrionale, detta anche dell'Orologio, le scale e i camminamenti in legno al suo interno.
A sud del borgo medioevale, di notevole interesse l'elegante "antico Duomo di S.Andrea" in stile romanico (il portale reca la data del 1477) con affreschi dell'abside realizzati agli inizi del Cinquecento da Gianfrancesco da Tolmezzo. A nord del borgo, si trova un'altra perla, il Santuario della Madonna delle Grazie (1603) che è un gioiello d'arte barocca, a pianta ottagonale con un soffitto splendidamente intagliato e dorato da Cataldo Ferrara (1656-58), gli ovali dipinti da Antonio Carneo con figure di Sibille e Profeti, le statue a stucco di Andrea dell'Aquila e i dipinti di Antonio Moretto. Nelle vicinanze dell'abitato è stato aperto al pubblico un parco tematico dedicato al celebre romanziere Ippolito Nievo, che a Cordovado e dintorni ha ambientato parti iniziali del suo celebre "Le confessioni d'un italiano".
Borgo di Cordovado
Comune di Cordovado
Provincia di Pordenone
Regione Friuli Venezia Giulia
Abitanti: 2.782 cordovadesi
Altitudine centro: 15 m s.l.m.
il Comune fa parte di:
I Borghi più belli d'Italia
Unione Tagliamento
Il Comune
Piazza Cecchini 24 - Tel. +39 0434 68058
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