Porto Ercole è una graziosa località balneare situata sul promontorio dell'Argentario. La sua storia ha inizio già in epoca etrusca, come testimoniato dai numerosi reperti trovati nelle zone limitrofe.
Il piccolo centro etrusco fu conquistato dai Romani e trasformato in porto (una colonna di quell'epoca è stata ritrovata nel porto). Si ipotizza che il bastione di Santa Barbara sia stato un faro bizantino.
Nel XV secolo il porto fu comprato dalla potente Repubblica di Siena, che consolidò il preesistente edificio medievale, innalzò le mura che ancora oggi cingono il borgo, un'importante traccia è il portale gotico sormontato da un campanile, e costruì alcune delle torri costiere che ancora persistono sulla costa argentarina.
Con la disfatta di Siena e della Francia, il Porto fu annesso al nuovo Stato dei Reali Presidi di Spagna, costituito dalla Pace di Cateau-Cambrésis. La Spagna si occupò della fortificazione del porto, ampliando la Rocca Senese e costruendo altri tre forti: Forte Filippo, Forte Stella e Forte Santa Caterina.
Con il buon governo spagnolo, Porto Ercole conobbe il massimo splendore e divenne un porto a livello europeo.
Secondo la tesi ufficiale si spense qui il celebre pittore Michelangelo Merisi da Caravaggio, il 18 luglio 1610.
Il santo protettore di questo borgo di pescatori è Sant'Erasmo (Sant'Elmo), un vescovo che in questo paese fece il famoso miracolo, calmando la tempesta mentre i pescatori del luogo erano usciti per una consueta cala. La ricorrenza si festeggia il 2 giugno. Caratteristica è la processione a mare che si svolge ogni anno con un peschereccio diverso, che trasporta la statua con la reliquia del santo.
Borgo di Porto Ercole
Comune di Monte Argentario
Provincia di Grosseto
Regione Toscana
Abitanti: 2.676 portercolesi
Altitudine centro: 5 m s.l.m.
il Comune fa parte di:
I Borghi più belli d'Italia
Bandiera Blu
Strada del Vino e dei Sapori Colli di Maremma
Il Comune
Piazza Dei Rioni 8, località Porto Santo Stefano - Tel. 0564-811911
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«Quanto sia antica la Terra d'Ercole ciascuno lo può comprendere dal nome stesso», dice un antico testo. «Puntiamo sul porto che ha nome da Ercole», scrive nel 416 d.C. Rutilio Namaziano, e quasi ci dimentichiamo, nella dolce confusione estiva, che dal mare veniva la vita ma anche la paura e talvolta la morte, che aveva il sembiante del Barbarossa e dei pirati barbareschi. Le torri d’avvistamento lungo la costa e le fortezze spagnole sulle alture, sembrano fare corona al paese riflesso nel mare d’argento, dove Caravaggio è venuto a chiudere la sua vita il 18 luglio 1610.Ancora sopravvivono le spiagge che lambiscono la passeggiata sul porto, ospitando le piccole barche messe a dimora per l'inverno. E’ da qui che lo sguardo volge al borgo, piccolo sotto l’imponente rocca da cui scendono in mare le mura. Nella pacifica cala dove batte lo scirocco, si respira odore di scogli, distratti solo dalla planata di un gabbiano. Scrisse di Porto Ercole il poeta statunitense Robert Penn Warren: «Ti conducemmo a un luogo di pietra diruta, e a coste marine. / Rocca: fortezza, artiglio di falco, zampa di leone poggiata su di un colle. / Nemmeno un colle, ma scogliera sul mare, garitte di sasso arroccate dominanti le spiagge, / facile linea del più abile e sofisticato matematico». Piazza Santa Barbara, che si eleva sopra il quattrocentesco bastione della santa protettrice degli artificieri, offre una vista panoramica sul porto. La cavità al suo interno serviva da deposito per le munizioni e consentiva alle navi di caricare e scaricare accedendo direttamente dal mare. Sulla piazza si affaccia il palazzo del Governatore, progettato in stile rinascimentale da Baldassarre Peruzzi, divenuto poi la residenza del governo spagnolo.
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